Fino al 10% dei costi dei progetti con il PNRR per assunzioni e consulenze
Alle Amministrazioni coinvolte nei piani del PNRR sarà possibile dedicare circa un 10% delle risorse stabilite dal Piano per ogni progetto, ai nuovi assunti a termine e ai consulenti. Il tetto in valore assoluto è stato fissato a 250.000 euro, per gli interventi con un valore fino a 5 milione di euro. Tale vincolo percentuale scende fino al 3% (massimale di 3 milione di euro) se il finanziamento del progetto ha un valore di 50 milioni di euro o superiore.
La Ragioneria Generale ha stilato in una circolare di 7 pagine questi limiti di spese al personale, caricabili sui finanziamenti del PNRR, assieme alle varie istruzioni a cui attenersi. Si è voluto mandare un messaggio riguardo la necessità di un "rafforzamento amministrativo", di fondamentale importanza per sviluppare i piani relativi al PNRR, che richiederanno spesso competenze specifiche, non sempre già disponibili all'interno delle Amministrazioni.
La Ragioneria fornisce in questo modo indicazioni a tutte le assunzioni pubbliche, non solo per gli enti locali, fissando i confini generali delle spese finanziabili tramite i fondi del PNRR. Escluse dai finanziamenti risultano le assistenze tecniche (quali preparazione, monitoraggio, controllo, audit e valutazione) e i costi delle strutture amministrative interne che sono impegnate in attivazione, monitoraggio, rendicontazione e controllo degli interventi del PNRR. Inoltre, si specifica come i fondi del Recovery non sono destinati alla copertura dei costi di personale già operativo, poiché tali risorse sono specificatamente dedicate alle nuove assunzioni a tempo determinato e agli incarichi esterni per le attività collegate direttamente ai progetti del Piano.
Nella circolare si trova anche l'attesa apertura tra Ministero dell'Economia e Comuni, grazie alla quale gli enti locali potranno saltare la lunga e complicata trafila burocratica delle azioni preventive all'assunzione di nuovo personale e di nuovi collaboratori. In tal modo, si evita agli enti di dover presentare al ministero «titolare» dell’intervento ogni spesa, per poi dover attendere anche il bollino Mef prima di dichiarare la pratica autorizzata. Gli enti, in qualità di "attuatori", vengono anche riconosciuti come "titolari" in questo ambito, permettendo di caricare la spesa direttamente all'interno del quadro economico di riferimento del progetto in attuazione.
Il presidente dell'Anci, Antonio Decaro, si è detto entusiasta dell'accordo stipulato, attraverso il quale "Tutte le nostre richieste sono state accolte", e che permette di superare quell'ostacolo burocratico che metteva a rischio 15.000 contratti a tempo determinato, divenuti possibili tramite la legge di conversione del decreto di novembre sul PNRR (articolo 31-bis, Dl 152/2021).