Il Presidente Mattarella partecipa alla XXXIX Assemblea nazionale dell’Anci, dal titolo “La voce del Paese. La parola alle nostre comunità”.
Dal 22 al 24 novembre si è tenuta la XXXIX Assemblea nazionale dell’Anci, dal titolo “La voce del Paese. La parola alle nostre comunità”, a cui ha partecipato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
I 2208 amministratori locali presenti lo hanno accolto con un applauso scrosciate, tutti in piedi nel grande Salone della Fiera di Bergamo. Il Presidente è arrivato nella città Lombarda per presenziare all'apertura dei lavori dell'assemblea nazionale dell’Anci, l’Associazione dei Comuni italiani, e alla relazione del suo presidente, il sindaco di Bari Antonio Decaro.
Mattarella nel suo discorso ha speso parole importanti per le realtà Comunali Italiane: “I comuni sono l’Italia, sono la Repubblica. I quasi 9 mila comuni italiani si dedicano in modo identico a servire la nostra comunità”. Ha poi continuato “Un saluto a donne e uomini impegnati a amministrare comuni. Saluto cordiale e ringraziamento a tutti voi. I comuni devono essere posti nelle condizioni di portare a termine i loro compiti. Apprezzo la scelta dell’Anci di tenere l’assemblea a Bergamo, uno dei luoghi più colpiti dalla pandemia”. Con commozione ha poi ricordato: “Resteranno scolpite nelle nostre menti le terribili immagini dei camion militari che portano via i feretri di tante persone morte a causa del virus, persone che in molti casi ci hanno lasciato senza il saluto dei familiari, senza una preghiera al loro funerale. Non le dimenticheremo. Rappresentano un monito permanente. Un appello severo e non effimero alla responsabilità. Celebrare qui l’assemblea dell’Anci vuol dire consapevolezza delle lezioni derivanti dalla pandemia”.
E ancora parlando del periodo difficile in ambito sanitario: “Il tempo della pandemia ci ha anche restituito un’Europa che, con le sue istituzioni, ha saputo essere di grande aiuto alle persone e alle imprese. Sono state compiute scelte coraggiose, di chiaro segno comunitario, rimuovendo indirizzi inadeguati seguiti nelle crisi finanziarie dei primi anni Duemila. Stato, Regioni, Comuni, Province, hanno saputo fare squadra durante la pandemia, affermando l’unita’ della Repubblica, con una mirabile capacita’ di ricomposizione e intesa nella conduzione dell’emergenza. Ci siamo resi conto del ruolo della scienza. Abbiamo compreso che serve una sanità piu’ attenta ai territori, servizi di cura più vicini alla persona, assistenza più aderente ai bisogni delle famiglie, soprattutto delle più svantaggiate e in difficoltà. Anche per queste correzioni di rotta il contributo di esperienza, di indicazioni, di impegno dei Comuni è prezioso.
Ha poi ricordato il grosso impegno che i Comuni hanno con il PNRR: “Il PNRR è un appuntamento che l’Italia non può eludere. Abbiamo l’opportunità di colmare ritardi strutturali, per rafforzare strategie di sviluppo sostenibile, per ammodernare la pubblica amministrazione, per allungare il passo nell’innovazione, per potenziare il welfare”. Aggiungendo: “il modo con il quale sapremo utilizzare e mettere a frutto le risorse rese disponibili dall’Unione europea condizionerà una parte del futuro, non solo del Paese, ma dell’intero continente”.
In chiusura il Presidente Mattarella ha voluto parlare di Pace: “Vorrei ricordare come profeta e testimone di quel che i Comuni possono fare per la pace un grande italiano, un grande sindaco del dopoguerra, Giorgio La Pira. Nella sua visione le città, anche attraverso lo strumento dei gemellaggi, sono le interpreti più tenaci, più coraggiose, della pace possibile. È un’opera mai conclusa quella di costruirla ed è una delle espressioni più autentiche dei sentimenti dei nostri concittadini. Valore irrinunciabile, insieme alla libertà, come emerge sempre più in questi mesi che vedono, oltre alla guerra in Ucraina, la distruzione delle attese di libertà degli afghani e la coraggiosa lotta delle donne e dei giovani dell’Iran per la libertà, i diritti e i valori dell’umanità”.