Istat: ancora in calo l'occupazione a dicembre
Non possono che preoccupare i dati provvisori diffusi dall'Istat, che mostrano a dicembre 2020 un nuovo calo degli occupati, con relativo aumento di inattivi e disoccupati. Il tasso di disoccupazione arriva al 9% (e tra i giovani al 29,7%), rispetto a novembre un ulteriore -0,4%, che coinvolge principalmente donne, lavoratori autonomi ma anche quelli dipendenti. Si parla di oltre 440 posti persi in tutto il corso del 2020.
A dicembre cresce di un +1,5% il numero di persone in cerca di lavoro (circa 34.000 unità), che subisce un lieve calo solo tra le persone dai 15 ai 24 anni. Anche il numero degli inattivi aumenta del +0,3%, ovvero circa 42.000 unità, in particolare tra le donne e le fasce d'età 15-24 e 35-49, portando il tasso di inattività al 36,1%.
Eppure, il trimestre ottobre-dicembre 2020 ha comunque registrato un aumento del livello di occupazione, rispetto a quello di luglio-settembre 2020, con un +0,2%, pari a 53.000 unità.
Nell'area dell'euro, a dicembre2020, il tasso di disoccupazione destagionalizzato si attestava all'8,3%, un valore stabile rispetto a quello di novembre, ma in aumento del 7,4% se si rapporta al dicembre 2019. Anche il lavoro in Europa soffre a causa della pandemia, con un aumento nell'ultimo anno di 1,951 milioni nell'Ue e di 1,516 nell'area dell'euro.
Nel complesso, in Italia, lo scenario iniziato a marzo 2020, con tutte le sue variazioni e incertezze, porta i dati sul livello dell'occupazione della fine dell'anno ad essere peggiori di quelli registrati a dicembre 2019: un -1,9%, pari a 444.000 unità. Il calo coinvolge donne e uomini di qualsiasi fascia d'età, tranne per gli uomini over50 per cui si è registrato un aumento, probabile effetto della componente demografica.
E ancora resiste il blocco dei licenziamenti, che porterà questi numeri ad avere un triste se non tragica impennata, nei prossimi mesi. Salvo l'adottamento di misure efficaci e mirate.