Piccoli Comuni Italiani: potenziali risorse per il turismo ma senza trasporti pubblici
Le zone interne dell’Italia, caratterizzate da notevoli possibilità di sviluppo e una forte propensione al turismo, soffrono per la carenza di adeguati collegamenti ferroviari. Questa situazione richiama il famoso “bravo ma non si applica”, riferendosi ai piccoli Comuni situati lontano dai grandi centri urbani. Con oltre 3.800 Comuni, rappresentano la metà del totale nazionale e accolgono quasi un quarto della popolazione italiana. Qui, antiche tradizioni, piatti tipici e pittoresche viuzze si fondono in un patrimonio culturale unico, pronto a essere scoperto dai turisti di tutto il mondo, ma ostacolato dalla difficile accessibilità.
Questi Comuni delle aree interne ospitano circa 14 milioni di abitanti, il 23% della popolazione nazionale. La maggior parte di essi, oltre l'80%, risiede in aree rurali, prevalentemente nel Sud Italia (67%), e la maggioranza ha meno di 5.000 abitanti. Le difficoltà di mobilità limitano l’accesso ai servizi essenziali e frenano lo sviluppo economico, come evidenziato in un’indagine di Confcommercio realizzata in collaborazione con Isfort.
Una significativa parte di questi Comuni, il 77%, ha una forte vocazione turistica. Questo rappresenta un universo di quasi 3.000 Comuni, in cui vive il 91% della popolazione complessiva di queste aree. Questa vocazione non dipende solo da fattori come le bellezze naturali o il patrimonio storico e culturale, ma anche dalla presenza di strutture ricettive, musei e l’afflusso di visitatori. Le aree alpine e le zone del Centro Italia sono esempi emblematici di questa vocazione. Al Sud e nelle Isole, invece, molti dei Comuni costieri sono classificati come aree interne proprio a causa della loro condizione di perifericità.
L’accessibilità ridotta penalizza gravemente le possibilità di sviluppo turistico di queste aree. La carenza di infrastrutture e servizi di mobilità non solo marginalizza questi territori ma limita anche le loro potenzialità di sviluppo. Se adeguatamente valorizzate, queste risorse locali potrebbero riportare centralità a questi luoghi, sfruttando le loro peculiarità ambientali, artistiche e culturali. Attualmente, i Comuni delle aree interne contribuiscono solo al 17,4% della mobilità italiana, misurata in passeggeri per chilometro, e quasi tutto questo traffico è attribuibile ai Comuni turistici. Una delle principali criticità è la dipendenza della popolazione dai mezzi di trasporto privati, che riguarda circa l'80% degli abitanti, mentre il trasporto pubblico locale è spesso inefficiente, nonostante qualche segnale di dinamicità nel settore delle autolinee commerciali. Anche il trasporto ferroviario è inadeguato, con il 90% della popolazione di questi territori che non utilizza né autobus né treni.
Giacomo Bramucci, membro del Consiglio di Confcommercio con delega ai borghi, ha sottolineato la necessità di un piano concreto di interventi e azioni basate sulla flessibilità, sostenibilità e compatibilità. Questo piano dovrebbe affrontare le carenze infrastrutturali e migliorare l’accessibilità, rendendo questi territori più attraenti non solo per i turisti ma anche per nuovi residenti e imprenditori, potenziando così l’economia locale e preservando il ricco patrimonio culturale e naturale di queste aree.