Richiesta di avere diretto accesso alle risorse del Recovery Plan da parte dei sindaci
Nel decreto Governance non si riservata la giusta importanza ai Comuni, stando al parare dei sindaci, per questo 14 primi cittadini di alcune tra le più grandi città metropolitane italiane, hanno fatto richiesta che i fondi del PNRR destinati ai Comuni smettano di passare tra intermediazioni varie e possano arrivare direttamente alle pubbliche amministrazioni cittadine.I sindaci direttamente coinvolti sono quelli delle seguenti città: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia. Ma, come si può leggere dal testo, tale richiesta ha il supporto "dei sindaci di tutti i Comuni italiani", riuniti sotto lo stendardo del Coordinamento ANCI dei Sindaci metropolitani.
La richiesta è stata scritta e inviata direttamente al premier Draghi, portando alla sua attenzione la richiesta di "partecipare direttamente e senza intermediazione alla gestione di alcune missioni di progetti, perché in questi anni abbiamo dato ampia dimostrazione di saper gestire gli investimenti con efficacia ed efficienza".
Stando ai sindaci, il ruolo da intermediario delle Regioni non risulta necessario, perché ci si può affidare ai già testati modelli di gestione dal Governo con il Patto delle Città Metropolitane e del Pon Metro. Quindi una via diretta per ottenere i finanziamenti risulterebbe efficace quanto più snella. Soprattutto a causa dello spettro onnipresente della burocrazia italiana, che rischia spesso di allungare in maniera cospicua il tempo anche delle operazioni più necessarie, e che rischiano di perdersi per mesi o anni dietro alle scartoffie.
Anche per questo, i firmatari hanno richiesto "una assegnazione automatica per classe demografica, stanziamenti a sportello su programmi nazionali e il finanziamento di progetti cosiddetti bandiera”.
La richiesta dell'ANCI porta anche alla volontà di ottenere “con urgenza un canale diretto con la Presidenza del Consiglio e un tavolo permanente politico con il Presidente Draghi per concretizzare il coinvolgimento dei sindaci, che vada oltre la cabina di regia prevista dal Dl Semplificazioni, che ha escluso gli enti locali”. In questo modo sarà più facile gestire le strette tempistiche stabilite dal Recovery, che obbliga a realizzare e rendicontare i progetti entro il 2026. Una sfida difficilmente superabile, senza la possibilità di avere "reali semplificazioni e risorse dirette".