A rischio il 90% degli incassi delle multe stradali, a causa della mancata rendicontazione
Il presidente della Commissione parlamentare di inchiestasui consumatori e vicepresidente dei deputati di Forza Italia, Simone Baldelli,ha fatto presente che la rendicontazionerelativa all’uso corretto dei proventi delle multe stradali è statapresentata solo dal 20% dei Comuni del nostro paese. Ha anche sottolineato che "deglienti che presentano la rendicontazione non sono ancora stati resi pubblici idati analitici e non sappiamo come utilizzano i proventi: e ricordo che partedell’incasso deve essere destinato alla sicurezza e alla manutenzione dellestrade".
A metà aprile, ben 3 città metropolitane, 15 amministrazioniprovinciali e 317 Unioni di Comuni risultavano inadempienti, come esposto dalrapporto alla commissione Trasporti dal ministero delle infrastrutture e dellamobilità sostenibile. Questo nonostante sia la legge ad imporre alleamministrazioni l'invio di una relazionetelematica riguardo gli introiti delle sanzioni stradali, con scadenzasegnata al 31 maggio di ogni anno. Tali dati dovrebbero poi essere pubblicatientro un mese dalla consegna, anche sul sito dell'amministrazione. Questecarenze sono molto pesanti, soprattutto se si pensa che quello delle multestradali è un giro monetario che in sole contravvenzioni raggiunge i 2,5milioni di euro annui per l'Italia.
Il mancato invio della relazione da parte dell'ente, costa aquest'ultimo il 90% dei proventi spettanti, per ogni anno in cui si verifica lasuddetta inadempienza. La relazione assicura infatti, che i proventi sianoutilizzati in modo conforme a quanto previsto dal codice della strada. Ilministero ha chiarito che "con specifico riguardo alle modalità attuativedella decurtazione prevista in caso di inosservanza dei sopra menzionatiobblighi, evidenzio che gli uffici dei ministeri dell’Interno e delleInfrastrutture e della mobilità sostenibili hanno provveduto a effettuare alleprocure regionali della Corte dei Conti competenti per territorio, ai finidella responsabilità disciplinare per danno erariale, lasegnalazione di tutti gli enti inadempienti all’obbligo di rendicontazione deiproventi relativi agli anni 2019 e 2020".
Tutto ciò non sta a significare che i cittadini multati sivedranno riconsegnare i propri soldi, ma che tale incasso potrà esseresottratto ai bilanci delle amministrazioni dal governo. Al problema della rendicontazionesi aggiunge quindi quello di verificarecome gli introiti sono stati spesi. "In base al Codice della Strada, lametà dei soldi delle multe che Province o Comuni incassano è vincolato perlegge a essere destinata a usi specifici quali la manutenzione e la segnaleticadelle strade e la sicurezza stradale". Si deve quindi riuscire a controllareche gli enti non utilizzino tali incassi per sostenere altre voci di bilancio.
Baldelli spiega quindi la necessità di "datianalitici degli enti che hannoconsegnato la rendicontazione per sapere quanti soldi hanno incassato i singoliComuni e come hanno utilizzato i proventi, come hanno speso i soldi",chiedendo al ministro di presenziare in Commissione allo scopo di "renderepubblici i dati analitici del 2020 sui proventi delle multe e per spiegare comeintenda procedere per controllare efficacemente la veridicità delledichiarazioni rese e sanzionare finalmente, al pari di come accade ai cittadiniche parcheggiano in divieto di sosta o passano con il rosso, le amministrazioniche non abbiano rispettato le prescrizioni del Codice della strada».