Accoglienza ucraini: alcune difficoltà per i Comuni
In questo difficile momento, in cui i Comuni stanno creandoposti e spazi per l'accoglienza degli ucrainiin fuga dal loro paese, tali luoghi non sono sempre facili da trovare per leamministrazioni coinvolte. Infatti, tale afflusso sta causando alcuni problemi,mettendo sotto sforzo la capacità organizzativa dei Comuni, con il sistema diaccoglienza Sai (Sistema di accoglienzae integrazione) in difficoltà e a rischio di non riuscire a sostenere il peso acui è sottoposto. Ad affermarlo è stato anche il responsabile immigrazionedell'Anci, Matteo Biffoni (anche sindaco di Prato), che ha auspicato l'arrivodi più fondi.
Le parole di Biffoni sono state dirette, spiegando le problematicità del momento e proponendouna soluzione: "Noi comuni forniamo supporto ai cittadini ucraini in fuga,ma l'impostazione per l'accoglienza non prevede un coinvolgimento diretto deisindaci, a cui viene affidato un ruolo in via sussidiaria. Comunque siamo noiche ci coordiniamo con i prefetti per l'organizzazione dell'accoglienza. Aquesto punto, visto che le persone in arrivo dall'Ucraina rimarranno sul territoriopresumibilmente per molto tempo, chiediamo al governo e alla Protezione civiledi ampliare la rete Sai".
I Comuni fanno del loro meglio per trovare gli spazi necessari, e non sempre questo èfacile o fattibile, da cui la richiesta di supporto fatta al governo. Larichiesta di ampliamento dei fondi si è unita a quella dei "meccanismi dideroga" per rendere più facile l'organizzazione e la gestione del sistemadi accoglienza. Tali concessioni potrebbero anche permettere di ampliare l'ideadi accoglienza, che ad oggi sembra concentrarsi soprattutto su ucraini e afghani,a discapito di altri bisognosi e richiedenti asilo.
Il discorso diventa ancora più complicato quando si trattadi aiutare i minori (su 90.000profughi ucraini, il 40% sono risultati minorenni). Alle amministrazioni viene richiestoin tal caso uno sforzo ulteriore di gestione, in particolare tramite i servizisociali comunali e i servizi per l'infanzia e l'inserimento scolastico, chedovranno occuparsene. In questi casi il problema è dato sia dalla velocità richiestaper attivare tali servizi, sia dal fatto che i posti spesso non risultanodisponibili. Per questo, l'Anci ha richiesto anche un fondo ad hoc al governo,per poter aiutare i minori accompagnati, in modo da rendere sostenibile unasituazione che altrimenti rischia di portare al collasso del sistema di accoglienza.Un'ultima richiesta riguarda l'accoglienza dei soggetti richiedenti la protezione temporanea, in modo darenderla più agevole, poiché quasi tutto il peso dell'accoglienza è infinecaricato sulle famiglie, che di certo non possono continuare a sobbarcarsi unsimile onere da sole.