Enti locali: proroga sul filo per i bilanci
I termini in scadenza il 31 maggio per presentare i bilanci di previsione degli Enti locali hanno giovato di una proroga sul filo di lana, proprio durante il giorno della scadenza: la Conferenza Unificata ha lavorato per stabilire lo slittamento di un altro mese. Giunta a proposito e per dare almeno un po' di respiro agli Enti locali, a fronte dell'ennesimo anno tutt'altro che facile, in particolare in seguito allo scoppio della pandemia. Più tempo quindi agli Enti locali per riuscire a sistemare e mettere in regola i propri conti, sempre in affanno.
Ogni anno, è la Giunta a proporre al Consiglio comunale (che dovrà poi approvarlo) il bilancio di previsione. Questo altro non è che il documento di pianificazione economica e di programmazione politica dell'Ente locale stesso. Si stabiliscono così entità e natura della spesa che il Comune dovrà sostenere durante l'anno e alla destinazione delle stessa, oltre alle modalità di finanziamento a cui si è deciso di accedere. La funzione del bilancio di previsione è quella di autorizzare tali passaggi, attraverso la programmazione di entità, natura e provenienza delle entrate comunali.
La necessità di una proroga era un punto piuttosto discusso, eppure questa volta la richiesta non giunge in linea diretta dall'Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) ma da un gruppo di Sindaci del Sud Italia, che già avevano mostrato preoccupazione e perplessità riguardo l'accavallamento del quadro contabilità locale, riguardo scadenze e multipli problemi. Se prima la pandemia aveva già assestato un colpo forte alla contabilità, un ulteriore batosta è giunta in seguito al caro energie e il conseguente aumento delle bollette. Il nuovo termine per presentare i bilanci di previsione slitta quindi al 30 giugno 2022, a causa di questi motivi. Il percorso di definizione degli equilibri finanziari sarà quindi più agevole per le amministrazioni, soprattutto per quanto riguarda la necessità di adeguare le aliquote dell’addizionale comunale all’Irpef ai nuovi scaglioni degli imponibili previsti nella legge di bilancio.