Milioni di euro in meno agli Enti locali, Comuni e Province sempre più impoverite dai nuovi tagli della Legge di Bilancio

Milioni di euro in meno agli Enti locali, Comuni e Province sempre più impoverite dai nuovi tagli della Legge di Bilancio

L’ennesimo #taglio ai #fondi destinati agli #Entilocali rischia di trasformarsi in un colpo durissimo per la sopravvivenza di molti Comuni italiani, in particolare quelli più piccoli. La nuova #LeggediBilancio, con il suo definanziamento pluriennale di specifiche linee di investimento, mette in seria difficoltà amministrazioni già provate da anni di risorse limitate e crescenti vincoli di spesa. Secondo Andrea Gamba, sindaco di San Martino Alfieri e consigliere provinciale, e Diego Musumeci, sindaco di Moncalvo e vicepresidente di Anci Piemonte, la situazione prospettata è critica: 3,2 miliardi di euro saranno sottratti agli investimenti in opere pubbliche, con effetti devastanti soprattutto per i Comuni sotto i mille abitanti.

Il quadro descritto dai due sindaci è allarmante. Nel solo territorio astigiano, 81 Comuni su 117 vedranno azzerati gli stanziamenti previsti dal “decreto crescita 2019”, una misura che negli ultimi anni aveva rappresentato un’ancora di salvezza per tante piccole amministrazioni. Perdere decine di migliaia di euro all’anno significa, per queste realtà, rinunciare a interventi essenziali come la messa in sicurezza degli edifici, il miglioramento delle infrastrutture e l’efficientamento energetico. Gamba sottolinea come, dal 2020 a oggi, i fondi ricevuti dai piccoli Comuni si siano già progressivamente ridotti, passando dagli iniziali 80 mila euro ai 50 mila del 2024. Ora, con il nuovo azzeramento previsto, la gestione del patrimonio comunale diventa quasi insostenibile.

Ma non sono solo i Comuni a subire le conseguenze di questa politica di tagli. Anche le Province e le Città Metropolitane vedranno ridotto il loro bilancio di 1,5 miliardi di euro a livello nazionale. Per enti già indeboliti da anni di riforme e riduzioni di risorse, questa ulteriore sforbiciata rischia di paralizzare completamente la capacità di investimento, con gravi ripercussioni sui territori che amministrano. Musumeci non nasconde la sua preoccupazione per una politica di austerità che penalizza in modo particolare le realtà più piccole, già limitate nella loro capacità di manovra. Vincoli di spesa sempre più stringenti e tagli drastici alle risorse compromettono la possibilità di garantire servizi essenziali ai cittadini, mettendo a rischio non solo il presente ma anche il futuro delle comunità locali.

Oltre ai tagli già citati, i Comuni saranno costretti ad affrontare una “spending review” particolarmente gravosa. Circa 1,3 miliardi di euro dovranno essere accantonati a livello nazionale, obbligando le amministrazioni a ridurre drasticamente la spesa corrente. Questo significa, in termini concreti, meno servizi per i cittadini e una gestione sempre più precaria delle opere pubbliche già realizzate. Come osservano i due amministratori, è paradossale che il PNRR abbia permesso di costruire scuole, asili e infrastrutture, mentre ora mancano i fondi per garantirne la gestione e la manutenzione. Senza risorse adeguate, molti Enti locali potrebbero non essere in grado di sostenere il proprio patrimonio, con il rischio di compromettere i risultati finora raggiunti.

Per cercare di arginare questa deriva, Gamba ha promosso una raccolta firme sul territorio astigiano, coinvolgendo cittadini e amministratori locali. L’obiettivo è portare questa istanza all’attenzione di Anci Piemonte e del Ministero dell’Economia, chiedendo l’apertura di un tavolo di confronto che possa ridare voce ai Comuni in un momento così complesso. Musumeci, da parte sua, sostiene con forza la proposta avanzata dal presidente nazionale di Anci, Gaetano Manfredi, di avviare un dialogo costruttivo con il Governo per trovare soluzioni condivise. L’idea di lasciare soli i Comuni di fronte a una crisi di questa portata è, per entrambi, semplicemente inaccettabile.

La situazione descritta dai due sindaci non riguarda solo il Piemonte o i piccoli centri, ma chiama in causa il modello stesso di gestione delle risorse pubbliche in Italia. La riduzione dei fondi agli Enti locali non è solo una questione di bilanci: è un problema che tocca direttamente la qualità della vita dei cittadini, la sicurezza delle infrastrutture e la capacità del nostro Paese di costruire un futuro sostenibile. Di fronte a una crisi che sembra non avere fine, è indispensabile che Governo, amministrazioni locali e cittadini lavorino insieme per difendere i diritti delle comunità e garantire che nessuno venga lasciato indietro.

Indietro

Articoli correlati: