1,25 miliardi agli enti locali

1,25 miliardi agli enti locali

Con il suo primo decreto in definizione questi giorni, il governo Draghi allunga "una mano" agli enti locali in difficoltà. Nel decreto Sostengo sono stabiliti 1,25 miliardi proprio per gli enti locali: si parla di una consistente aggiunta al "fondone" Covid di 1 miliardo di euro, a cui si aggiungeranno anche 250 milioni per il soggiorno. Inoltre, grazie ai 22 milioni ancora presenti in bilancio e disponibili si aiuterà lo scorrimento delle code della graduatoria relativa ai contributi per la progettazione definitiva.

A Gennaio il Parlamento ha approvato i 32 miliardi di indebitamento per far fronte alla critica situazione economica, e nonostante ci siano ancora alcuni definizioni di compatibilità con il complessivo del decreto, gli enti locali paiono essere presi in seria considerazione dal nuovo governo, allo stesso modo aveva fatto in cui il governo Conte-2, dedicandogli risorse mirate.

Di certo la più importante novità è il miliardo in aggiunta al fondone Covid per il 2021. Tale fondo raggiunge così quota 1,5 miliardi, considerando anche la cifra stanziata per esso con la legge di bilancio. Di questa cifra, ben 1 miliardo e 350 milioni di euro sono stanziati per i Comuni. Le risorse del fondone serviranno a rafforzare il saldo programmato per il 30 giugno, attestandosi quindi al ritmo già previsto dalla manovra. Si attende ancora l'acconto (previsto entro il 28 febbraio), ma il ritardo è giustificato dalla crisi di governo, che ha impedito l'attuazione del programma della Conferenza Unificata. Entro alcuni giorni i lavori si dovrebbero rimettere in modo, partendo dalla ridefinizione delle deleghe.

Insomma il governo Draghi sembra intenzionato ad aiutare gli enti nell'attuazione dei bilanci preventivi (sul piano finanziario). In scadenza al 30 aprile la possibilità di utilizzare i fondi messi a

disposizione per compensare i mancati ricavi tariffari. L'interno impianto delle normative stabilite per contrastare gli effetti del Covid sull'economia, resta in linea con i nuovi termini dello stato di emergenza, ovvero il sopracitato 30 aprile. Ne consegue, che le imprese finite in mancato rispetto del contratto di servizio non potranno essere sanzionate, poiché resta attiva la norma che lo impedisce.


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