Istat: rapporto debito/PIL a fine 2020
Dopo il primo anno di pandemia, le Amministrazioni Pubbliche si ritrovano con un fortissimo aumento dell'indebitamento netto. Si parla di un aumento di circa 129 miliardi rispetto al 2019, ovvero un indebitamento netto pari al 9,5% del PIL. Il calcolo è stato effettuato dall'Istat e posto nella notifica dell'indebitamento netto e del debito delle Amministrazioni Pubbliche secondo il Trattato di Maastricht, che rivela un saldo primario (ovvero l'indebitamento netto al netto della spesa per interessi) pari al -6%, negativo rispetto al 2019, e peggiore di 7,8 punti percentuale.Applicando il Protocollo sulla Procedura per i Disavanzi Eccessivi (PDE) annesso al Trattato di Maastricht, il l'Istat ha trasmesso alla Commissione Europea i dati della Notifica sull'indebitamento netto e sul debito delle Pubbliche Amministrazioni. Il periodo di riferimento è quello 2017-2020.
I livelli di indebitamento netto, debito pubblico e di altre grandezze di finanza pubblica relative ai quattro anni precedenti devono essere comunicati due volte all'anno dai Paesi Europei (entro il 31 marzo e il 30 settembre), comprensivi di previsioni ufficiali degli stessi per l'anno in corso. Il tutto come stabilito dal Protocollo.
Sono i dati pubblicati dalla Banca d'Italia (sempre in coerenza con il Sistema Europeo dei Conti), quelli relativi al debito delle Amministrazioni Pubblica degli anni 2017-2020. Rispetto al 2019, si è calcolato un aumento dello 0,1 punti percentuale per la spesa per gli interessi (non comprendente l'impatto delle operazioni si swap, come da attuali regole di contabilizzazione), pari al 3,5% del PIL. Sempre rispetto al 2019 il rapporto tra il debito delle AP e il PIL è aumentato di 21,2 punti percentuali. Si è calcolato (al lordo delle passività connesse con gli interventi di sostegno finanziario in favore di Stati Membri della UEM) che, alla fine del 2020, il debito pubblico era pari a 2.573.386 milioni di euro (155,8% del PIL).