2022: Obiettivi e scadenze per il PNRR
Per rispettare le scadenze previste per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nel 2022 gli obiettivi da rispettare sono circa il doppio di quelli attuati per il 2021, arrivando a quota 100 (83 milestone e 17 target). Nel 2021 l'Italia ha rispettato (non senza difficoltà) tutti i traguardi necessari per il PNRR, come sottoscritto a Bruxelles a fine anno, nello stesso momento in cui il nostro paese ha inviato anche la domanda per ottenere nuovi fondi stabiliti per il programma Next Generation EU.
Dato l'aumento delle scadenze e degli obiettivi e la difficoltà con cui l'Italia è riuscita a rientrare in quelli dell'anno scorso, risalta ben chiara l'importanza del monitoraggio sull'avanzamento dei piani relativi in atto. In questo contesto oltre l'ovvio compito di controllare la presenza o meno di abusi, il monitoraggio è fondamentale per non far rischiare di perdere le risorse che l'Europa ha assegnato al nostro paese. Il valore complessivo di queste risorse è di circa 190 miliardi, scaglionate in rate, la prima delle quali è pari a 21 miliardi.
Il cronoprogramma del PNRR è la rigida tabella da rispettare per poter continuare ad accedere ai fondi. Fino al 2026, per l'Italia, il PNRR prevede il completamento delle scadenze ogni trimestre, divise in milestone e target (rispettivamente obiettivi e traguardi). Man mano che le istituzioni europee (due volte l'anno) verificano lo stato del raggiungimento dei vari obiettivi, si procede con l'erogazione delle successive rate. Se la commissione riscontra inadempienze o ritardi potrebbe decidere di bloccare l'erogazione di ulteriori risorse, anche se già assegnate.
Per le 100 scadenze del 2022, i periodi di maggior intensità saranno quelli dei mesi di giugno (38 di cui 1 target) e dicembre (51 di cui 16 target). Con questi mesi combacia anche il momento in cui l'Italia potrà effettuare nuove richieste di finanziamento. Come per altri aspetti del PNRR, oltre alle amministrazioni centrali sono coinvolti anche gli enti territoriali, con un coinvolgimento effettivo di vari livelli. In particolare, comuni, province e regioni si vedranno affidare una cospicua parte delle risorse del fondo in via diretta, per essere utilizzate al fine di realizzare opere di pubblica utilità. Essendo il comparto esecutivo, l'ultimo responsabile del rispetto del cronoprogramma, la responsabilità dei singoli adempimenti viene in genere affidata comunque a ministeri o strutture legate all’attività del governo. Se i soggetti incaricati della realizzazione delle opere pubbliche non riescono a portare a termine i lavori nei tempi stabiliti, può quindi subentrare il governo, tramite i poteri sostitutivi, come da DL 77/2021.