Comuni e scuole, bandi per il cloud

Comuni e scuole, bandi per il cloud

Tra le varie opportunità fornite dai fondi del PNRR per rilanciare e migliorare la Pubblica Amministrazione del nostro paese, uno dei capi saldi degli investimenti risorse è quello dell'innovazione, di cui parte fondamentale solo il cloud e le infrastrutture strategiche. Il Ministero per l'innovazione tecnologica, ha attivato il suo Dipartimento per la trasformazione digitale che ha messo a punto varie strategie, tra le quali la Missione 1.2, che aiuterà la trasformazione digitale delle Pubbliche Amministrazioni locali, quali Comuni, scuole e Asl (oltre 12.400 enti coinvolti). Lo scopo è quello di rendere più agevole il completo passaggio al cloud delle infrastrutture e dei servizi digitali locali, basandosi anche su quello che sono gli obiettivi stabiliti con Strategia Cloud Italia.

La Strategia Cloud utilizza una serie di criteri ben precisi di classificazione per far migrare i dati e i servizi digitali della PA verso il cloud. Sono tre i punti da soddisfare secondo la Strategia: aumentare la resilienza dei servizi digitali, garantire il controllo sui dati e assicurare l’autonomia tecnologica del Paese. Quindi autonomia, sicurezza e resilienza per un Paese in grado di far parte del moderno mondo digitale.

Per quanto riguarda Comuni e scuole, in materia di migrazione a soluzioni di cloud qualificato, si possono trovare sulla piattaforma PA Digitale 2026 due relativi avvisi attivi. Tali avvisi mirano a permettere la migrazione alle infrastrutture on premise o che si trovino in un contesto di cloud non qualificato secondo i nuovi standard. Il 19 aprile 2022 è stato pubblicato l'avviso per i Comuni (con a disposizione 500 milioni di euro in progetti finanziabili), con scadenza stabilita al 22 luglio. Mentre il 26 aprile 2022 è stata la volta dell'avviso per gli istituti scolastici (50 milioni a disposizione), che scadrà il 24 giugno 2024. Sono 95 le offerte di servizi per i comuni e 32 per le scuole, una vasta platea di scelte che vuole coprire le specifiche esigenze dei vari enti, e rendere le operazioni il più semplici possibile.

Le offerte per i Comuni sono basate sulla tipologia di migrazione necessaria e sulla grandezza del comune, con servizi minimi e massimi a disposizione per finanziare tale passaggio. Completando un semplice piano di migrazione e senza necessità di sottoporre un progetto, richiedendo gli specifici servizi necessari, un Comune può aderire al bando. Avrà poi tra i 6 e i 9 mesi per ingaggiare un fornitore, ed in seguito a questo un periodo tra i 15 e i 18 mesi per completare la migrazione (in base alla grandezza dell'ente).

Le scuole potranno migrare dai 3 ai 23 servizi (importo massimo 12.719 euro) tra i 32 disponibili, e si vedranno erogare i finanziamenti direttamente dal Portale PA Digitale 2026. Avranno poi 6 mesi per ingaggiare il fornitore, e poi un periodo di 18 mesi per portare a termine il percorso di migrazione. Anche in questo caso la parola d'ordine è semplicità. tramite la piattaforma PA Digitale 2026 si avvia il processo tramite una prima classificazione dei dati. L'ente si troverà poi a disposizione una lista dei vari servizi di default pre-classificati, tra cui potrà scegliere quali accettare e quali rifiutare.

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