Bilanci dei Comuni a rischio anche a causa delle fallite riscossioni
Da un'inchiesta condotta da Il Sole 24 ore è emersa la fallita riscossione (principalmente di tasse e multe) in ben 1300 Comuni italiani, per un totale di oltre 930 miliardi di euro ancora da recuperare. Sono 163 milioni cartelle esattoriale che risultano "smarrite" e ancora in attesa, e circa 18 milioni i debitori tra persone fisiche e imprese che non hanno saldato i proprio conti. La situazione è diffusa in tutta Italia, anche se la zona in cui i "cattivi pagatori" sono più diffusi è il Sud.Se si parla di "cattivi pagatori" forse bisogna però parlare anche di "cattivi creditori"; risulta infatti dall'indagine che gli enti locali non sembrano in grado di riscuotere quanto gli è dovuto in maniera efficace. E questo si ripercuote su quei servizi utili alla popolazione, per cui quei soldi sarebbero poi stati impiegati. Crediti mai riscossi anche a causa di una burocrazia sempre troppo pesante e con diverse falle, che permette tutto ciò, in modo tanto massiccio e diffuso.
I 930 miliardi (cifra enorme) si sono accumulati almeno dagli ultimi 20 anni. La somma è costituita in larga parte da tasse locali quali i tributi per le mense, per gli scuolabus e per servizi vari, oltre che dalle numerose multe automobilistiche mai pagate dagli automobilisti che commettono trasgressioni.
Il Mezzogiorno rimane tragicamente al primo posto di questa zona di insolvenze. In numerosi enti locali di Campania, Calabria e Sicilia le spese finiscono per essere drasticamente superiori alle entrate, portando a una situazione di rischio dissesto, aggravato dalla recente della sentenza della Corte costituzionale che, seguendo un principio di illegittimità, ha portato al cancellamento della regola del ripiano in 30 anni dei deficit generati dalla gestione dei prestiti concessi tra il 2013 e il 2015 dallo Stato per pagare vecchie fatture e fornitori. Particolarmente grave la situazione del Molise che con 33 Comuni in disavanzo contribuisce a quasi il 25% di deficit del totale. Con ovvi dislivelli (21,5% del Molise e 0% della Valle d'Aosta) la media nazionale dei Comuni che rischiano il default ha così raggiunto il 10%.