PNRR: La trasformazione digitale della PA e il futuro dei servizi pubblici in Italia

PNRR: La trasformazione digitale della PA e il futuro dei servizi pubblici in Italia

Il 13 luglio 2021 è una data fondamentale per l’Italia: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (#PNRR) è stato definitivamente approvato, portando con sé una vera e propria rivoluzione per la Pubblica Amministrazione (#PA) del nostro Paese. Questo piano si fonda su una visione ambiziosa: mettere al centro le persone, dai cittadini al personale delle PA, con l’obiettivo di #semplificare e rendere più efficienti i #servizipubblici. E questo non solo in una dimensione di conformità, ma come parte di una vera e propria trasformazione che punta a costruire una PA più resiliente e vicina ai bisogni della società moderna.

L'Inizio di una grande trasformazione

La digitalizzazione della PA, il cuore della missione 1 del PNRR, rappresenta una delle operazioni più ambiziose mai avviate in Italia. Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale si trova a gestire circa 6,7 miliardi di euro per implementare questa trasformazione. Questo intervento si configura come il più grande piano di #digitalizzazione della PA che l'Italia abbia mai visto, con la consapevolezza che probabilmente non si ripeterà per molto tempo.

Il PNRR è, infatti, un piano che affonda le sue radici nella pandemia di COVID-19, un evento che ha radicalmente cambiato la vita dei cittadini. La didattica a distanza (DAD), lo shopping online e il lavoro da remoto sono stati solo alcuni degli aspetti che hanno reso necessario un cambiamento radicale nel modo in cui i cittadini interagiscono con la PA. Molti italiani, che pur avendo dispositivi tecnologici, non avevano competenze digitali adeguate, hanno dovuto improvvisamente confrontarsi con la necessità di accedere a servizi pubblici digitali, dai buoni spesa ai certificati sanitari.

Le misure fondamentali del PNRR

A partire da questi bisogni urgenti, il PNRR ha definito misure cruciali per #modernizzare la PA. Tra le azioni più importanti troviamo:

Sicurezza dei Dati e dei Servizi: La protezione dei dati è una priorità assoluta. Il PNRR ha previsto la messa in sicurezza dei dati delle PA tramite il cloud, garantendo accesso ai servizi in modalità smart working e, soprattutto, la sicurezza contro minacce informatiche sempre più sofisticate.

Interoperabilità dei Sistemi: L’interoperabilità è una delle chiavi per rendere la PA più efficiente. La creazione di piattaforme come la PDND (Piattaforma Digitale Nazionale Dati) permette lo scambio rapido e sicuro di informazioni tra enti pubblici, riducendo i tempi e i costi burocratici.

Pagamenti Digitali e Identità Digitale: Con l’introduzione di sistemi come pagoPA e l’app IO, l’Italia ha compiuto un enorme passo avanti nell’offrire ai cittadini l’accesso semplice e sicuro ai servizi pubblici. Un altro elemento chiave è l’identità digitale, che durante la pandemia ha avuto una forte accelerazione, rendendo più facili e sicuri i servizi online.

Notifiche Digitali: Il sistema di notifica degli atti pubblici è stato trasformato grazie alla misura 1.4.5, che ha dato vita a piattaforme come SEND. Questo ha semplificato l’invio di atti ufficiali, come multe o tributi, direttamente al cittadino senza la necessità di recarsi fisicamente in ufficio.

Mobilità e Innovazione Urbana: Le città e le regioni italiane hanno avuto la possibilità di sperimentare progetti innovativi, come la "Mobility as a Service", che punta a rendere più intelligente e integrata la mobilità urbana.

Competenze Digitali: Un altro elemento cruciale del PNRR è il rafforzamento delle competenze digitali dei cittadini. Sono stati creati 3.000 punti di facilitazione digitale in tutta Italia, con l’obiettivo di aiutare le persone a formarsi nell’uso dei servizi digitali, mentre sono stati avviati programmi specifici per formare i giovani a diventare tutor digitali.

Lo stato della trasformazione

A tre anni dalla progettazione di queste misure, i risultati sono molto promettenti. La piattaforma PA Digitale 2026 ha registrato oltre 19.000 enti pubblici, tra cui Comuni, scuole, università e ospedali, tutti coinvolti nel processo di digitalizzazione. A livello territoriale, il 99% dei Comuni e l’88% delle scuole hanno almeno un progetto attivo, con un totale di circa 64.000 iniziative avviate. Di questi, oltre 31.000 progetti sono stati completati con successo, con una liquidazione di 405 milioni di euro.

Nel settore scolastico, nonostante le difficoltà iniziali, le scuole italiane stanno mostrando una grande capacità di adattamento: il 56% degli istituti ha già completato le attività previste. Non solo digitalizzazione, ma anche investimenti in infrastrutture per la banda ultra-larga e il 5G sono al centro dei piani del PNRR, con l’obiettivo di migliorare la connettività e garantire l'accesso ai servizi digitali a tutte le aree del Paese, comprese le isole minori.

I prossimi passi

Il PNRR si avvia verso la metà del suo percorso e i risultati sono evidenti. Tutte le milestone previste nel campo della digitalizzazione della PA sono state raggiunte, e i 67 obiettivi complessivi sono ormai a portata di mano. Con un’attenzione sempre maggiore alla sicurezza e all’efficienza, il piano rappresenta una base solida per costruire un futuro in cui la PA non solo risponde meglio alle esigenze dei cittadini, ma diventa anche uno strumento di crescita economica.

In sintesi, il PNRR sta realizzando una trasformazione che non riguarda solo la tecnologia, ma soprattutto le persone: i cittadini che finalmente possono godere di servizi pubblici più efficienti e accessibili, e i dipendenti pubblici che possono operare in un ambiente più sicuro, agile e resiliente. Il futuro della PA italiana è digitale, e il percorso intrapreso con il PNRR è destinato a cambiare per sempre il volto dei servizi pubblici nel nostro Paese.

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