Istat: rallentamento di fine anno confermato

Istat: rallentamento di fine anno confermato

Il 2021 doveva essere l'anno della riscossa dopo i gravi danni all'economia portati dallo scoppio della pandemia di Covid-19. I dati raccolti dall'ISTAT mostrano infatti un Pil in crescita sostenuta, ma rivelano anche una certa battuta d'arresto nel periodo di fine anno. Tale rallentamento, anche a livello industriale, è in parte dovuto all'aumento dei prezzi dell'energia, che ha portato ad un forte rialzo dell'inflazione nel corso dello scorso anno.

Già il Csc-Confindustria aveva stimato un calo del -0,7% a dicembre (che ha raggiunto poi il -1,3% a gennaio). E come al solito, i dati Istat non si discostano da tali previsioni, mostrando una tendenza dinamica sostenuta, considerando il +1,9% di novembre 2021, rispetto ad ottobre. Proprio quel mese si era registrato un valore finalmente sopra gli indici pre-Covid, anche per questo le rilevazione di fine anno sono risultate una doccia gelata.

La battuta d'arresto è stata confermata anche dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio, che riportava come "gli indicatori congiunturali settoriali degli ultimi mesi delineano una moderata fase espansiva, pur in presenza di numerosi segnali di rallentamento". Tra le cause di questa situazione, nel descrivere una situazione in peggioramento almeno nel breve termine, il commissario UE all'economia Paolo Gentiloni, nomina l'aumento dei prezzi dell'energia, le strozzature della catena dell'offerta globale e la comparsa della variante Omicron, meno violenta ma più infettiva. Ha quindi parlato di una "incertezza molto alta" e della necessità di "restare vigili per evitare di far andare la ripresa fuori rotta".

Ci si aspetta quindi un primo trimestre del 2022 non privo di difficoltà e problemi, dato l'aggravarsi della situazione pandemica europea. L'ISTAT ha infatti comunicato che l'inflazione ha raggiunto il +4,8%, che la rende ai massimi dal 1996, e si teme che sarà una trend perdurante, almeno sul breve periodo. Anche gli aiuti del PNRR potrebbero risultare insufficienti, in particolare per l'aumento dei prezzi dell'energia, come ha dichiarato Roberto Cingolani, ministro della Transizione Ecologica. In sintesi, nonostante il 2021 sia stato un anno di grandi sforzi con una buona crescita del Pil e la ripresa in vari settori, altri ostacoli si sono presentati, e non ci si può certo dire al di fuori di questo difficile periodo.

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