Spesa del Comune per i rifiuti: a quanto ammonta?
Un tema sempre caldo e foriero di dibattito è quelloriguardante la gestione dei rifiuti da parte di un Comune. Dalla raccolta differenziata, allosmaltimento, si sollevano spesso mille problemi ed obiezioni, che sia per ilmondo in cui l'immondizia viene raccolta o per la localizzazione di una nuovadiscarica. Un dibattito che si fa ancora più acceso quando si inizia a parlaredi rifiuti speciali, come avvenuto di recente con la pubblicazione della Cnapi, ovvero la Carta nazionale dellearee potenzialmente idonee ad accogliere rifiuti radioattivi.
A qualsiasi livello, quindi, l'efficacia nella raccolta deirifiuti urbani rimane un argomento sotto la lente d'ingrandimento popolare. Inquesto contesto, per chi volesse informarsi sulle spese sostenute in materia dal proprio Comune, Openpolis ha diffusoi dati relativi al costo di raccolta e gestione rifiuti di ogni Comuneitaliano.
Una delle voci di spesa dei bilanci sotto il comparto"Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente" èproprio quella denominata rifiuti.Sono infatti le amministrazioni comunalia doversi far carico (quasi sempre) della gestione dei rifiuti urbani nonspeciali del proprio territorio, oppure società partecipate da enti pubblici, acui viene affidato tale incarico.
Nella sopracitata voce del bilancio, gli importi di spesainseriti dalle amministrazioni riguardano funzionamento o supporto allaraccolta, trattamento e sistemi di smaltimento dei rifiuti e all'ispezione ditali operazioni. In tale spesa rientrano la raccolta dei rifiuti e la puliziadelle strade e spazi pubblici cittadini, oltre ai costi di trasposto verso lediscariche o luoghi di trattamento.
Per chi è interessato alla spesa del proprio (o altro)Comune per i rifiuti, basta cliccare il link che conduce alla paginadedicata da Openpolis, ed inserire il nome del Comune di cui si vogliono idati. Oltre alla spesa totale, si potrà anche visionare quella pro capite.
Lo studio condotto da Ispra (Istituto superiore per laprotezione e la ricerca ambientale) su elaborazione Openpolis suddivide irifiuti in tre categorie:
- quelli derivati dallo spazzamento stradale destinati allo smaltimento
- quelli urbani indifferenziati
- altri tipi di rifiuti urbani indifferenziati
I dati italiani sulla produzione dei rifiuti sono in linea con quellieuropei, e nel nostro paese tra il 2011 e il 2019 si è registrato un calo del4,2%. Siamo passati da 31,88 tonnellate a 30,7, con il picco minimo nel 2015,pari a 29, 52 tonnellate.