Compensi da adeguare agli incarichi per i revisori degli enti locali
Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC) si è mobilitato per tutelare i propri iscritti intenzionati ad accettare incarichi di revisore negli enti locali. A causa di un vuoto normativo in materia di determinazione dei minimi, si potrebbero verificare proposte di compensi inferiori al limite massimo della fascia demografica immediatamente inferiore.Risale alla settimana scorsa il comunicato stampa del CNDCEC indirizzato ai proprio iscritti in cui si consiglia di valutare con attenzione e cautela la possibilità di assumere incarichi di revisore negli enti locali il cui compenso sia chiaramente iniquo alla luce dei parametri indicati dal “DM compensi", oppure inadeguato se rapportato al numero e alla complessità degli adempimenti.
Il CNDCEC ha richiesto di segnalare eventuali offerte di questo tipo, per mezzo degli Ordini territoriali di appartenenza. Tale condotta è necessaria al fine di costituire una "risposta coordinata", che è stata considerata il solo strumento "in grado di contrastare la proposta di compensi talmente inadeguati e iniqui da confliggere manifestamente con interessi di rango costituzionale".
Simili pratiche di offrire compensi sotto il limite regolare sono da considerarsi inammissibili e "lesive del decoro del professionista e del complementare interesse pubblico, costituzionalmente tutelato, a una prestazione di qualità, impossibile da garantire al di sotto dei livelli minimi di remunerazione coincidenti con la nozione di equo compenso".
Quella del revisore è una figura fondamentale per l'ente, e l'equo compenso è un diritto che deve essere garantito, soprattutto considerando che con il passare del tempo (e in particolare in questo periodo di emergenza) si ritrova con compiti sempre maggiori da dover svolgere durante il suo incarico.
Nonostante negli scorsi anni il Consiglio nazionale si sia battuto tanto sulla formazione dei revisori quanto sull'aumento di limiti massimi al compenso di questi, a causa del sopracitato vuoto normativo si potrebbe veder perso questo risultato; poiché troppo spesso i compensi risultano tanto esigui da inficiare il regolare svolgimento dell'incarico. Una tendenza purtroppo diffusa in maniera abbastanza omogenea in tutta Italia.